Al momento stai visualizzando La quinta C intervista la prof.ssa Maria Cristina D’Adamo

La quinta C intervista la prof.ssa Maria Cristina D’Adamo

In classe quinta C della scuola primaria “G. Spataro” IC1 di Vasto in queste settimane i ragazzi, in un percorso interdisciplinare tra italiano, scienze e tecnologia hanno affrontato la tematica della giornata mondiale delle donne e delle ragazze della scienza. Una giornata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di mostrare quanto siano inutili e ingiuste le discriminazioni di genere mediante il racconto dei successi e delle conquiste ottenute dalle donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza. Mediante dei lavori di gruppo i ragazzi hanno studiato alcune biografie di scienziate, tra cui Marie Curie, Rosalind Franklin, Grace Hopper, Valentina Tereskova e Rita Levi Montalcini. Poi nel lavoro di condivisione hanno compreso quanto siano state difficili le vite di queste donne coraggiose e come la loro determinazione e costanza le abbia portate a raggiungere successi straordinari coronati in alcuni casi dal premio Nobel. Hanno approfondito il significato dell’art. 3 della Costituzione Italiana e dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per considerare come ancora oggi bisogna lottare per sconfiggere disparità di genere.

Per approfondire meglio l’argomento i ragazzi hanno avuto l’opportunità di intervistare la prof.ssa Vastese Maria Cristina D’Adamo, Professore Ordinario Di Fisiologia presso Università LUM “Giuseppe Deggenaro” di Casamassima (Ba) in modalità on line.

I ragazzi le hanno fatto tante domande per conoscere meglio il suo lavoro, le sue difficoltà e la sua motivazione all’impegno verso la ricerca. La professoressa con estrema gentilezza, sempre con un bellissimo sorriso ha risposto a tutti. Ha spiegato che si è occupata della ricerca in ambito medico per aiutare a capire i meccanismi ancora sconosciuti e trovare nuove possibilità terapeutiche per le malattie neurologiche rare, dove non sempre c’è una cura. Ha detto che si è ispirata a Rita Levi Montalcini e al suo grandissimo impegno verso la neurologia. Lei è nata e vissuta a Vasto fino alle scuole superiori. Da bambina era timida e riservata ma al tempo stesso molto determinata. Da ragazza aveva tante passioni, le piaceva giocare a pallavolo, le interessava diventare un ingegnere e molto altro. Poi ha incontrato alle scuole superiori una professoressa che l’ha fatta appassionare alla ricerca. Ha iniziato a collaborare con l’Istituto Mario Negri, di Lanciano, nel frattempo si è laureata a Chieti, si è specializzata in Neurofisiologia a Perugia, poi ha lavorato a ricerche importanti a Malta e ora lavora all’Università LUM “Giuseppe Deggenaro” di Casamassima in provincia di Bari. Ha detto che ha incontrato spesso persone speciali che in qualche modo l’hanno incoraggiata a superare le tante difficoltà incontrate ed a impegnarsi sempre di più. Da qualche anno sta studiando l’autismo e altre malattie legate alle alterazioni nell`attività di alcune proteine, i canali ionici, che sono sulla membrana delle cellule tra cui i neuroni. In collaborazione con gruppi nazionali ed internazionali ha studiato l’Atassia, la Fibrosi Cistica e molte altre canalopatie.

Ha spiegato che una delle difficoltà dei ricercatori in Italia è che ci sono pochi luoghi dove poter fare ricerca e i posti da ricercatore sono sempre pochissimi. La passione che lei ha messo nella ricerca e nella didattica l’hanno aiutata a superare tante difficoltà, ma la cosa più difficile è stata trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la sua bellissima famiglia, e non sempre stato facile. I momenti più felici, di gioia immensa del suo percorso lavorativo sono stati quando le ricerche si sono concluse, e quando c’è stata la pubblicazione dello studio in una rivista scientifica, o quando ha vinto dei premi importanti. Ha detto che ora le donne ricercatrici sono in grande aumento, e che in futuro diventeranno probabilmente in numero maggiore agli uomini, perché le donne che vogliono studiare la scienza hanno le stesse possibilità dei colleghi uomini.

L’incontro è stato molto importante, i ragazzi sono stati molto attenti e meravigliati dalla sua passione. Ci sono stati molti spunti per riflettere sul ruolo e sulla forza delle donne nella scienza, sul ruolo importante della ricerca in generale, ma anche per incoraggiare i ragazzi a credere nei propri sogni, nelle proprie passioni e a mettere costanza e determinazione nel proprio impegno. L’entusiasmo che traspariva negli occhi e nelle parole della prof.ssa Maria Cristina D’Adamo hanno colpito tutti, e chissà se in futuro da quest’attività possa nascere una passione per la ricerca scientifica di qualche giovane studente.

Il dirigente scolastico, prof.ssa Eufrasia Fonzo, nel ringraziare le docenti e la prof.ssa D’Adamo, ha sottolineato la validità dell’attività svolta perché ha raggiunto un importante obiettivo quello di sensibilizzare e sostenere le ragazze nell’intraprendere studi che riguardano le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), rafforzare la presenza femminile nel mondo scientifico, motivare in generale i ragazzi allo studio e stabilire un’interessante rete con gli esperti del territorio.