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Scrivere per rinascere: la voce di Jhasmyn

La scuola secondaria di primo grado “R. Paolucci” è orgogliosa di presentare il primo libro di una sua giovane alunna, Jhasmyn Mannu, della classe 3G.
Un traguardo importante, ma soprattutto un segnale forte: in un’epoca in cui spesso si parla di adolescenti come distanti o chiusi, Jhasmyn dimostra che esiste ancora il bisogno e la possibilità di raccontarsi, di aprirsi, di condividere emozioni. Il libro di Jhasmyn offre agli adulti l’opportunità di entrare in contatto con il mondo interiore degli adolescenti, spesso percepito come distante o difficile da decifrare. Le sue parole aiutano a costruire un dialogo più autentico e profondo, suggerendo quanto sia importante esserci, ascoltare senza giudicare e accogliere pienamente.

Jhasmyn ci ricorda che la scrittura può essere un mezzo per ritrovarsi, dare forma alle emozioni, esprimere il dolore e far emergere ciò che spesso resta celato. Un percorso di consapevolezza che apre alla possibilità di affrontare i momenti più duri e trasformarli in qualcosa di autentico e condivisibile.

Per lei, scrivere è stato un grido di aiuto trasformato in rinascita. Le sue parole hanno rappresentato una via di liberazione, uno strumento profondo di cura interiore. Il libro raccoglie lettere autentiche e spontanee, cariche di emozioni, pensieri, paure e speranze tipiche dell’età adolescenziale dove il bisogno di essere compresa, la fatica di crescere e il coraggio di mettersi a nudo emergono chiaramente.
Il suo libro è una testimonianza concreta di come, anche nei periodi più fragili, le parole e le persone possano fare la differenza con l’ascolto la fiducia e l’attenzione educativa.
Ancora una volta, la scuola secondaria di primo grado “Paolucci” si conferma non solo luogo di istruzione, ma comunità di vita, di ascolto e di sostegno, uno spazio educativo in cui le fragilità diventano forza e i silenzi trovano voce, dove i ragazzi possono trovare strumenti per esprimersi e sentirsi compresi, capace di coltivare il talento, ma anche di sostenere un dialogo più autentico e profondo.